mercoledì 22 aprile 2009

Ancora polemiche

Vi riportiamo un articolo tratto da un sito di patrimoni e belle arti,noi non commentiamo,lasciamo a voi ogni pensiero:
“Le ruspe stanno danneggiando la vegetazione stravolgonola morfologia” Iniziativa di un gruppo di insegnanti che vuole proteggere il torrente “La pista ciclabile ha un enorme impatto ambientale” Un gruppo di insegnanti, uniti dal grande amore per Ascoli, desiderano esprimere il loro profondo dispiacere per aver visto cambiato radicalmente il luogo che da tanti anni frequentano con i propri studenti durante le visite guidate, e cioè il torrente Castellano nelle vicinanze dell’Opificio papale.«La pista ciclabile che si sta realizzando sulle rive del Castellano - scrivono - da Porta Torricella alla Cartiera papale ha un impatto ambientale enorme. L’ambiente in cui è stato realizzato l’intervento, è quello tipico di un corso d’acqua a carattere torrentizio, con una buona naturalità che acquista maggior valore trovandosi a ridosso del centro storico». «È un sistema delicato e vulnerabile - aggiungono - costituito da tanti microambienti interessanti, caratterizzati da comunità complesse di animali e vegetali, con beni ambientali, paesaggistici ed architettonici di grande pregio ed è meta frequente di passeggiate, escursioni e visite guidate. Per questo le rive del Castellano sono state definite la “spiaggia di Ascoli”. Alcuni anni fa, in un concorso nazionale sul tema dei parchi svoltosi a Vico del Gargano, l’Istituto Professionale per il Commercio e Turismo “Ceci” si classificò al primo posto presentando un CD multimediale proprio dedicato a quel tratto del fiume: il repertorio fotografico fu molto apprezzato e lasciò il pubblico sbalordito dal fatto che potesse esistere un posto così ricco di bellezze artistiche e naturali praticamente in pieno centro storico. Con questa premessa è facile capire che qualsiasi intervento su un ambiente così delicato deve essere effettuato “in punta di piedi”, valutando attentamente il sistema in cui si opera, le sue componenti e le interazioni». «Un’opera come la pista ciclabile - affermano - che in altre sedi non avrebbe particolari impatti ambientali, nel luogo scelto e con le tipologie utilizzate è a dir poco devastante. È vergognoso vedere il risultato delle ruspe a pochi centimetri dal Castellano, il danno sulla vegetazione, lo stravolgimento della morfologia della sponda fluviale, la muraglia di gabbionate (in alcuni tratti ne abbiamo contate fino a nove file) realizzate con pietrame del tutto estraneo alla geologia del luogo. Siamo a dir poco sconcertati, ci siamo informati della questione e ci siamo imbattuti in una diatriba politica fra Comune e Provincia dalla quale come docenti vorremmo stare fuori. A noi interessa solo “ritrovare” quel prezioso laboratorio didattico (le sponde del torrente Castellano) che da tanti anni utilizzavamo come meta delle stupende visite guidate con gli studenti. Eravamo contenti del fatto che lo scorso anno, in occasione di una gara di mountain bike di rilievo nazionale che si è svolta proprio lungo i sentieri esistenti, l’associazione sportiva aveva provveduto a rendere agibili alcuni tratti del percorso ed a sistemare il ponticello pericoloso vicino alla cartiera. Abbiamo chiesto informazioni ad alcune associazioni, ma abbiamo scoperto che tutte le associazioni culturali ed ambientaliste di Ascoli hanno sostenuto il progetto, anzi hanno di recente persino firmato una petizione per sollecitare il Comune a sbloccare la situazione (è necessaria una variante al piano regolatore per continuale la pista ciclabile). Ci viene il dubbio che nessuno avesse visionato con attenzione il progetto e neppure verificato le operazioni di cantiere». «Sollecitati anche da tanti alunni e dagli studenti-guide del Laboratorio Territoriale - terminano - abbiamo pensato di costituire un “Comitato per la difesa del Castellano “ e come tale siamo disposti ad incontrarci con i progettisti e i rappresentanti delle associazioni per verificare la possibilità di interventi, peraltro alquanto problematici, di minimizzazione e compensazione dell’impatto ambientale». Per chi volesse confrontarsi con il neonato comitato su queste tematiche può mandare una email all’indirizzo di posta elettronica gigaro@alice.it

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