martedì 23 febbraio 2010

Messaggio

Vi riporto una mail del professore Lorenzo Di Camillo che ci ringrazia per il lavoro che stiamo svolgendo!Per noi è una grande soddisfazione che vogliamo condividere con tutti voi,ciò significa che in questo anno e mezzo abbiamo fatto qualcosa di grande con questo blog,e sicuramente non ci fermeremo qui!!!

Gentili Claudio Agostini e Claudio Pezza,
complimenti per il sito che denota una grande sensibilità e attenzione per quanto accade intorno, amore per la nostra stupenda città (nonostante tutti i suoi problemi) e per la zona di Porta Cartara.
A proposito del problema pista ciclabile, il Comitato Gigaro88 di cui il sottoscritto fa parte, è attento a tutte le problematiche legate alla sostenibilità ambientale, soprattutto quelle trattate nei programmi curriculari di in una scuola prestigiosa quale l'Istituto Agrario (il comitato Gigaro 88 è composto soprattutto da docenti e alunni di tale scuola). Sicuramente siete al corrente di tutta la corrispondenza intercorsa fra il Comitato Gigaro88, gli Amici della Bicicletta, la Meridiana, le associazioni ambientaliste. Ci hanno insultato in modo vergognoso e, quando il fiume e le piogge hanno dimostrato i gravi errori progettuali, non sapendo come rispondere, hanno detto che portiamo "sfiga". Ai tempi di Cecco d'Ascoli ci avrebbero bruciato sul rogo!!!!!!!!!!!!!
Chi le scrive è Camillo Di Lorenzo, docente di botanica e fitopatologia dell'Istituto Agrario di AP, curatore del Giardino Botanico, referente del corso di Guide del Laboratorio Territoriale, membro del Comitato Gigaro88. Ma al di là di questi titoli e ruoli, quello che più conta è che sono una persona innamorata della mia terra e della mia professione. Non sono iscritto a nessuna associazione perché così mi sento più libero e mi posso concentrare sulle tante attività che svolgo con gli alunni con i quali ho un ottimo rapporto. A proposito... sono proprio loro che ci mettono di volta in volta al corrente dei fatti che accadono.
Scorrendo con curiosità ed interesse il vostro sito ho apprezzato l'onestà intellettuale che vi ha guidato nel pubblicare tutte le notizie, le foto e i video della pista ciclabile e della sua lunga ed incompiuta storia.
Mi sento anch'io in parte abitante di Porta Cartara, anche se risiedo vicino al tribunale, in quanto da adolescente venivo spesso a fare il bagno al Castellano e sono sempre rimasto così incantato dalla bellezza del posto che, da insegnante di botanica e fitopatologia, torno a percorrere gli stessi sentieri con i miei alunni, descrivendo loro gli aspetti ecologici, storici e paesaggistici di un ambiente meraviglioso. Se pensate che insegno da 25 anni ed ogni anno accompagno mediamente 4 classi più alcune classi di altre scuole, potete immaginare quanti alunni hanno calpestato le sponde del Castellano. Il "passaparola" fra ragazzi ha contribuito a determinare il "successo" del luogo che alcuni giornalisti hanno definito la "spiaggia di Ascoli". Ho sempre insegnato loro il rispetto dell'ambiente, soprattutto quando si tratta di un ecosistema così dinamico, fragile e prezioso. Con gli alunni, alcuni anni fa, abbiamo vinto un concorso nazionale presentando un CD sul sentiero del Castellano nel tratto urbano.
Eravamo favorevoli ad un sentiero attrezzato lungo il Castellano, non ad un'autostrada (tale può essere considerata in un ambiente così a rischio!!!!) che ha comportato un enorme dispendio di energie e risorse e un forte impatto ambientale. La messa in sicurezza dell'attuale pista, la sua manutenzione e gestione richiederanno altre ingenti risorse, che in un tale periodo di crisi sarà difficile trovare. Quale privato sarebbe disponibile ad investire in un tratto così breve e fruibile solo in pochi periodi dell'anno?? Un piccolo sentiero ben studiato e progettato, con alcune piazzole raggiungibili dai disabili, avrebbe invece richiesto leggeri e poco dispendiosi interventi di manutenzione che persino gli abitanti del posto avrebbero potuto svolgere (magari con l'aiuto degli studenti della nostra scuola). E pensare che abbiamo sempre portato i ragazzi disabili, anche quelli in carrozzina, sfruttando solo alcuni punti accessibili. Le parti più scomode, proprio perché più difficili da raggiungere sono in genere quelle più preziose dal punto di vista ambientale (ad esempio il nucleo importante di Ontani neri sulla sponda sinistra sotto la fortezza Pia) che conviene guardare a distanza o comunque lasciare agli spericolati pescatori.
Però ormai la frittata, cioè la pista, è fatta: bene fate a sollecitare gli amministratori ad un maggior senso di responsabilità e a far conoscere ai cittadini i problemi di Ascoli.
Vi rinnovo il mio apprezzamento per il vostro lavoro, so quanto impegno e costanza esso richiede, e vi auguro un buon Natale.
prof. Camillo Di Lorenzo

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